giovedì , 28 dicembre 2017

The Handmaid’s Tale – Recensione 1×10 – Night


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La prima stagione di The Handmaid’s Tale si conclude e lo fa con la stessa potenza (se non maggiore) di come è iniziata. Dopo un episodio più debole rispetto agli standard a cui ci eravamo abituati nel corso della stagione, il finale ci atterrisce per la sua crudezza.
In Night ritroviamo tutti gli elementi che hanno reso The Handmaid’s Tale una serie tv così affascinante, sia a livello tecnico che di storyline, e quindi la bellezza stilistica viene affiancata dalla violenza, dal senso di angoscia e da quello di liberazione e rivalsa personale. Il tutto è miscelato così bene da scandire il ritmo della puntata in maniera serrata, senza dare allo spettatore il tempo di riprendere il fiato e metabolizzare gli avvenimenti che si susseguono. Ciò che succede è, infatti, di sentirci travolti e di riuscire ad analizzare gli avvenimento solo a posteriori. Tutta la visione viene fatta con il fiato sospeso.

La narrazione può essere suddivisa in due macro-sezioni, la prima che riguarda la nuova gravidanza di Offred e la seconda l’atto di ribellione delle Handmaids.
In relazione alla gravidanza, più che l’atto in sé è molto significativo il comportamento di Serena in relazione alla cosa: in un primo momento aggredisce Offred picchiandola e procurandole una ferita, ma nel momento in cui scopre della gravidanza, il suo comportamento muta repentinamente, ammansendosi di colpo e rivalutando il suo atteggiamento. Dal canto suo Offred capisce di non avere più nulla da perdere, scopre la disperazione di portare in grembo una creatura destinata a crescere in quel mondo malsano e questo le dà la forza di lasciarsi andare a quelle confessioni che un tempo aveva sempre dovuto tenere per sé. Serena mostra tutta la sua crudeltà, dimostrando alla sua Ancella chi tra le due detiene il potere: così come la sua creatura è nelle cure di Offred, vale anche il contrario. Serena si mostra in tutta la sua follia, la stessa follia che un tempo le ha permesso di aiutare a creare la Repubblica di Gilead e che fino ad ora sembrava nascosta, sopita, mutata in qualcosa di differente: invece no, è sempre stata lì, pronta ad emergere per il raggiungimento dei suoi scopi. La vediamo sbattere in faccia a Fred che il figlio non è suo, incurante in qualunque tipo di conseguenza perché sa che ora è lei a detenere il potere. Fred, infatti, grazie agli eventi che hanno visto protagonista un suo collega, capisce l’importanza di avere la propria moglie come alleata e tenta invano di rattoppare il loro rapporto. Ma Serena è ormai inarrestabile.

Il secondo arco narrativo riguarda la ribellione delle Ancelle che, di fronte alla prospettiva di dover uccidere una di loro, prendono potere e si rifiutano. Si tratta di un grandissimo atto di potere, una presa di coscienza che si amalgama alla perfezione con la citazione iniziale di Offred: loro sono un esercito e sono stati proprio i loro aguzzini a rendercele. Hanno un obiettivo comune che le rende tutte amiche, tutte unite, e finalmente scoprono il grande potere che detengono. La paura delle conseguenze le ha sempre costrette ad abbassare lo sguardo, ma ora non più. Forse sono arrivate al punto di andare oltre la paura, fino a raggiungere uno stato di completa noncuranza, o forse hanno compreso la forza della loro esistenza in quella Repubblica, fatto sta che è meraviglioso vederle ribellarsi e subire le conseguenze che, inevitabilmente, sono le conseguenze anche delle famiglie che le posseggono. Le conseguenze di Offred sono conseguenze anche per Serena e per Fred, ora che lei ha nel grembo il loro figlio, e questo è meraviglioso perché è la perfetta contraddizione che regna sovrana nella nuova Repubblica.
Anche in questo caso si aprono moltissime speranze per la seconda stagione (che è stata già confermata e che vede un personaggio molto amato passare a regular). Che cosa è successo a Offred? Si tratta di qualcosa organizzato da Nick? Non lo sappiamo, possiamo solo limitarci ad immaginarlo, ma anche in questo c’è una grande potenza: la nostra aspettativa è la stessa di Offred. Dopo un’intera stagione passata a subire la crudezza delle azioni così come le subivano gli stessi personaggi, proprio come loro possiamo prenderci la libertà di sperare che le cose prendano una piega migliore.

The Handmaid’s Tale è stata la serie rivelazione di quest’anno, a mani basse. Ci ha emozionato e mantenuto con il fiato sospeso anche nelle puntate che sembravano più piatte e monotone e questo è un valore aggiunto ad una serie tv che, già di base, vantava una storia solida e profondamente attuale.

Nel darvi appuntamento alla prossima stagione vi invito a passare da Yvonne Strahovski Italy e da The Handmaid’s Tale Italia – Il racconto dell’ancella.

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